Soltanto un paio di giorni fa l’ennesimo investimento di un ciclista. Per il pericoloso attraversamento della ciclabile Grosseto-Marina sulla strada provinciale del Poggiale è necessario posizionare otto elementi di barriere Jersey di plastica (quattro per ciascun lato, a due a due), che costringano i ciclisti ad arrestarsi e scendere dalla bicicletta a causa della stretta “gimkana” così creata. Con questo accorgimento il ciclista di sabato scorso non sarebbe stato investito, così come non sarebbe stato ucciso un altro ciclista alcuni anni fa. E’ necessario poi che periodicamente venga controllato il corretto posizionamento delle barriere jersey, cosa che attualmente non viene fatta, tant’è che dei due (insufficienti) elementi un tempo posizionati ne è rimasto soltanto uno, seriamente danneggiato e inefficace perché non più appesantito, al punto che può essere facilmente spostato.
Il limite di velocità, in prossimità dell’attraversamento della ciclabile, potrebbe essere ridotto al di sotto dei 50 Km/h, con l’installazione di un’adeguata segnaletica. Purtroppo l’attraversamento della ciclabile non è l’unico tratto critico della strada del Poggiale. Poco prima di raggiungere quel punto, infatti, imboccando la strada da Principina Terra, si percorre un’ampia curva di recente realizzazione, che per la larghezza con cui è stata concepita invita fin troppi automobilisti irrispettosi dei limiti ad accelerare; la curva termina su una strettoia dovuta ad un ponte, accanto al quale, con una cattiva visibilità, e presente l’ingresso a sei abitazioni ed al parcheggio di un ristorante; pochi metri più avanti vi è l’attraversamento della ciclabile. Proseguendo vi è un’ulteriore strettoia per un secondo ponte in curva e, ancora, una stretta curva più avanti.
I residenti della zona lamentano il fatto che troppi camion sfrecciano ad elevate velocità (la strada è spesso utilizzata dai mezzi diretti e provenienti dall’impianto delle Strillaie) e hanno riferito che, in alcuni casi, sono dovuti andare con le ruote dell’auto sull’erba al momento di incrociare i grandi, pesanti e veloci camion (a pochi metri dalla carreggiata c’è il canale San Rocco). Sono stati visti anche dei camionisti utilizzare il telefonino mentre guidavano. Chi conosce la zona rallenta in prossimità dell’attraversamento della pista ciclabile, ma un limite di 50 Km/h non è sufficiente ad arrestarsi in caso di attraversamento improvviso di un ciclista.
A tale proposito, un altro strumento utile potrebbe essere un autovelox fisso, che operi in modalità automatica, ossia senza la presenza della polizia, che per una strada extraurbana secondaria come questa dovrebbe essere valutato e autorizzato dal prefetto.
In un incontro a giugno l’Associazione GROSSETO AL CENTRO ha portato anche le segnalazioni dei residenti della strada del Poggiale e di Principina Terra all’attenzione dell’assessore alla sicurezza e alla mobilità, al dirigente e al funzionario dell’ufficio traffico. La risposta sul caso specifico è stata “i cittadini si stanno rivolgendo al soggetto sbagliato perché quella strada è provinciale”. Dobbiamo rimandare al mittente una tale affermazione poiché la legge attribuisce al sindaco la responsabilità sull’incolumità pubblica (ovvero l’integrità fisica) di tutti i cittadini sul territorio comunale. Per questo i cittadini, per questioni di sicurezza stradale, indipendentemente dal tipo di strada, si rivolgono al sindaco e per delega all’assessore alla sicurezza e alla mobilità. Sta poi a loro, anche nei confronti degli enti sovraordinati, adottare tutti i comportamenti e gli atti necessari a garantire l’incolumità dei cittadini, ed è a loro che avanziamo le proposte qui sopra esposte.