lunedì 30 Dicembre 2024
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Proposte di iniziativa popolare rigettate dal segretario comunale Cucinotta. Grosseto al centro: intervenga la Prefettura

La seguente lettera aperta è stata inoltrata alla Prefetta di Grosseto, Paola Berardino e ai locali organi di informazione:

Grosseto, 31 maggio 2023

Proposte di iniziativa popolare rigettate dal segretario comunale Cucinotta. Della Negra: “Ostacolo alla partecipazione democratica, intervenga la Prefettura”

Il nuovo segretario generale Simone Cucinotta, attraverso una personale interpretazione della normativa che regolamenta la partecipazione democratica dei cittadini alla vita pubblica, citando norme in modo inesatto, poiché non riportano quanto da lui asserito, e arrogandosi pareri che secondo la normativa spetterebbero agli organi politici – il Consiglio e la Giunta comunale – ha dichiarato inammissibili quattro delle cinque proposte di partecipazione di iniziativa popolare presentate dalle locali associazioni Grosseto al centro, Italia nostra, Forum ambientalista e Wwf e supportate da oltre 500 sottoscrizioni di elettori grossetani, persone che si sono recate in Comune per firmare. Si tratta della proposta per la realizzazione di un piano di manutenzione di strade e marciapiedi da pubblicare sul sito del Comune, della proposta per portare centinaia di studenti stranieri a vivere e studiare a Grosseto, con un importante impulso economico alla città, e delle due proposte per istituire la consulta per la salute e la consulta per gli animali.

Inoltre, nonostante la legge preveda che ne sia garantito il tempestivo esame (art. 8 del Tuel) e nonostante siano ampiamente scaduti tutti i termini regolamentari, il segretario Cucinotta non ha ancora portato all’attenzione del Consiglio comunale la quinta proposta di iniziativa popolare, quella per l’istituzione della Consulta del verde, che a differenza delle altre era già stata presentata in passato, arrivando ad essere discussa in Consiglio comunale.

Quanto messo in atto dal segretario generale Simone Cucinotta produce un grave impedimento alla partecipazione democratica dei cittadini per il quale chiediamo che la Prefettura prenda posizione, a difesa della legalità e dell’obiettivo preminente della partecipazione espresso dallo Statuto comunale.

Il nuovo segretario generale Simone Cucinotta è stato scelto e incaricato dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna nel novembre scorso, in sostituzione di Luca Canessa, proprio nei giorni in cui i cittadini si recavano in municipio per firmare le cinque proposte di iniziativa popolare. Le proposte erano state redatte con la collaborazione dell’Ufficio affari istituzionali del Comune, avevano ricevuto l’ok sulla correttezza formale dal segretario generale uscente Luca Canessa ed erano state vidimate dal vice segretario Felice Carullo, secondo l’iter che il Comune aveva già adottato in passato per altre proposte di iniziativa popolare, una delle quali è stata approvata dalla Giunta.

Cucinotta, esprimendosi dopo alcuni solleciti e dopo che erano decorsi tutti i termini normativi, le ha rigettate decidendone l’inammissibilità. Nel comunicarci le sue decisioni ha scritto cose inesatte citando norme che non riportano quanto da lui asserito; ha inoltre espresso pareri politici che spetterebbero al Consiglio comunale e alla Giunta, impedendo che le proposte di iniziativa popolare compissero l’iter previsto dalla legge, dallo statuto e dal regolamento del Comune e venissero valutate appunto dai due organi politici competenti. Oltre a ciò non ha dato ai promotori alcuna possibilità di modifica delle stesse per superare i supposti impedimenti.

La legge (art. 8 del Tuel) prevede che i cittadini possano presentare proposte dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e che ne debba essere garantito il tempestivo esame. Tra gli obiettivi preminenti stabiliti dallo Statuto cittadino vi è che il Comune promuova, favorisca e assicuri il diritto alla partecipazione di tutti i cittadini.

L’articolo 45 dello Statuto, in accordo col Tuel, precisa che l’iniziativa per l’adozione di atti amministrativi può essere esercitata da parte della popolazione attraverso proposte di iniziativa popolare, equiparate alle proposte di deliberazione (art. 37 del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare), che devono essere prese in esame dalla Giunta e dal Consiglio comunale al massimo entro 4 mesi dalla loro presentazione.

Grosseto al centro, a difesa delle regole democratiche e dei diritti dei cittadini, chiede un incontro alla Prefetta Paola Berardino, affinché le proposte di iniziativa popolare sottoscritte dai grossetani vengano legittimamente prese in esame dagli organi comunali competenti, tre dal Consiglio comunale e due dalla Giunta.

Si allegano i testi delle proposte di iniziativa popolare, i pareri comunicati dal segretario generale Simone Cucinotta e un’analisi critica delle sue decisioni, in modo che chiunque possa verificare quanto sopra riportato.

Le Proposte di iniziativa popolare:

Cliccare qui per la Proposta per realizzare un piano di manutenzione di strade e marciapiedi on-line

Cliccare qui per la Proposta per portare centinaia di studenti nordamericani a vivere e studiare a Grosseto

Cliccare qui per la Proposta per istituire la consulta per la salute

Cliccare qui per la Proposta per istituire la consulta per gli animali

Cliccare qui per la Proposta per istituire la consulta per il verde

I pareri e i solleciti comunicati dal segretario generale del Comune di Grosseto:

Cliccare qui per il parere decisorio di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta sulla Proposta per portare centinaia di studenti nordamericani a vivere e studiare a Grosseto

Cliccare qui per il parere decisorio di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta sulla Proposta per istituire la consulta per la salute

Cliccare qui per il parere decisorio di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta sulla Proposta per realizzare un piano di manutenzione di strade e marciapiedi on-line

Cliccare qui per il parere non decisorio espresso dal dirigente Domenico Melone sulla Proposta per realizzare un piano di manutenzione di strade e marciapiedi on-line

Cliccare qui per il parere decisorio di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta sulla Proposta per istituire la consulta per gli animali

Cliccare qui per il parere non decisorio espresso dal dirigente Domenico Melone sulla Proposta per istituire la consulta per gli animali

Cliccare qui per il sollecito del segretario generale Simone Cucinotta al dirigente Luca Vecchieschi per un parere non decisorio sulla Proposta per istituire la consulta per il verde

Segue l’analisi sui pareri comunicati dal segretario generale Simone Cucinotta.

Matteo Della Negra
per l’associazione
GROSSETO AL CENTRO

 

Analisi sui pareri espressi riguardo alle proposte di iniziativa popolare

 

Premessa:

  1. Prima di cominciare la raccolta firme per le cinque proposte di deliberazione iniziativa popolare (raccolta firme svoltasi nel mese di novembre 2022) avevamo inoltrato copia delle stesse al segretario generale allora in carica, Luca Canessa, per ricevere i pareri ai sensi dell’articolo 34 commi 6 e 11 del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare dei cittadini. Dopo aver esaminato le proposte il segretario generale ci aveva convocati (il sottoscritto e altri due testimoni) per comunicarci la correttezza formale delle stesse e l’ok a cominciare la raccolta delle firme, secondo l’iter già adottato in passato con altre proposte che sono state, al compimento del loro iter, prese in esame dalla Giunta e dal Consiglio comunale (a seconda della competenza della relativa Proposta di iniziativa popolare).
  2. Prima di ciò, l’indicazione di redigere le proposte in oggetto nella forma in cui sono state redatte ci è stata data dall’Ufficio affari istituzionali, interpellato ai sensi dell’articolo 34 comma 8 del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare dei cittadini. La dottoressa Iaquinta ci aveva indicato la formulazione da utilizzare sia in alcune parti delle considerazioni sia, dettagliatamente, nei dispositivi delle proposte.
  3. Dopo alcuni giorni dalla conclusione della raccolta firme e dall’affidamento all’Ufficio elettorale per la verifica delle sottoscrizioni, negli ultimi giorni del mese di novembre 2022 l’Ufficio affari istituzionali ci ha comunicato il raggiungimento dei quorum necessari.
  4. Trascorsi circa 40 giorni, lo scorso 8 gennaio 2023 avevo chiesto all’Ufficio affari istituzionali di essere aggiornato in merito allo svolgimento dell’iter regolamentare. In tale occasione, il nuovo segretario generale Simone Cucinotta (subentrato proprio a novembre 2022), mi aveva detto verbalmente di non aver ancora preso in esame le proposte, chiedendo un po’ di tempo a causa di attività connesse col passaggio di consegne con il suo predecessore.
  1. Lo scorso 12 aprile 2023 – dopo che erano trascorsi oltre cinque mesi dalla verifica delle oltre 600 firme complessive nei relativi moduli vidimati dal vice segretario, dopo che erano trascorsi tutti i termini previsti dalla normativa statutaria e regolamentare (ovvero i 30, massimo 60 giorni per la conclusione dell’istruttoria e gli ulteriori 60 giorni entro cui le Proposte devono essere prese in esame da parte del Consiglio comunale (tre di esse) e della Giunta comunale (due di esse), e dopo essermi recato due volte, nelle settimane precedenti, presso l’Ufficio affari istituzionali, ma non avendo purtroppo avuto notizie in merito alla prosecuzione dell’iter delle proposte in oggetto – ho chiesto con urgenza a mezzo PEC un incontro con il segretario generale, comunicatomi dall’Ufficio del Consiglio essere stato fissato per il 10 maggio 2023.
  2. In data 2 e 3 maggio 2023 ho ricevuto dall’Ufficio affari istituzionali, a mezzo mail ordinaria, le comunicazioni dei pareri decisori di inammissibilità espressi dal segretario generale Simone Cucinotta su quattro delle cinque proposte, con allegati due pareri non decisori espressi dal dirigente, e copia del sollecito di tale parere al dirigente riguardo alla quinta proposta.
  3. In data 9 maggio 2023, un giorno prima dell’incontro fissato con il segretario generale, anticipavo via PEC le informazioni presenti in questo documento, per una migliore valutazione dei temi oggetto della discussione.
  4. In data 10 maggio 2023, incontravo il segretario generale che, nonostante le mie argomentazioni basate su quanto scritto e riportato in questo documento, confermava i pareri decisori di inammissibilità.

 

1 – Proposta di iniziativa popolare su “Studenti nordamericani” – Considerazioni sul parere di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta (Prot. 0060389/2023 del 03/05/2023)

Riguardo al parere di inammissibilità di cui sopra (all.1) “in quanto il dispositivo della delibera, impegnando l’amministrazione comunale in diverse attività, presenta le caratteristiche della mozione consiliare piuttosto che della proposta di deliberazione di Giunta comunale”, rilevo che:

  • l’articolo 45 comma 1 dello Statuto del Comune di Grosseto (articolo riportato anche nel testo della Proposta in oggetto) chiarisce che “L’iniziativa per l’adozione di atti amministrativi può essere esercitata da parte della popolazione con la presentazione di una proposta sottoscritta, con firme autenticate nei modi previsti dal regolamento”;
  • l’articolo 45 comma 2 dello Statuto del Comune di Grosseto riporta che “Ai soggetti di cui al primo comma il Comune garantisce tutti gli strumenti e le informazioni necessarie per l’elaborazione della proposta di deliberazione”.
  • L’articolo 34 comma 1 del Regolamento degli Istituti di partecipazione popolare dei cittadini (articolo riportato anche nel testo della Proposta in oggetto) chiarisce che “La proposta è una richiesta di adozione di un atto amministrativo da parte della popolazione, diretto a promuovere interessi diffusi o collettivi, di competenza del Consiglio comunale o della Giunta comunale”;
  • l’articolo 34 comma 10 del medesimo Regolamento chiarisce che “Le proposte sono equiparate alle proposte di deliberazione, e pertanto soggette ai pareri previsti dall’art 49 del D.Lgs. 267/2000 e successive modificazioni”.Negli articoli citati, e più in generale nell’intero Regolamento degli Istituti di partecipazione popolare dei cittadini, non viene fatta alcuna distinzione tra Proposta di deliberazione (in questo caso di giunta) e Mozione consiliare, né viene specificata quale forma debbano avere le Proposte di iniziativa popolare (che costituiscono una richiesta di adozione di un atto amministrativo di competenza o del Consiglio o della Giunta). D’altro canto l’articolo 8 comma 3 del Testo unico degli enti locali (Tuel) conferma che “Nello statuo devono essere previste … procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame”.

Il fatto che il termine “mozione” non ricorra mai né nel regolamento, né nello statuto, né nel decreto legislativo, e che tali proposte popolari vengano equiparate alle proposte di deliberazione in ordine ai pareri previsti dalla normativa nazionale suggerisce di redigere sempre la Proposta di iniziativa popolare in forma di Proposta di deliberazione, anche se il dispositivo della delibera dovesse presentare le caratteristiche della mozione consiliare. Non può essere considerata inammissibile per la motivazione espressa dal segretario generale, in quanto verrebbe ingiustamente limitato l’esercizio della partecipazione da parte dei cittadini in contrasto con l’obiettivo preminente per il Comune di Grosseto, espresso dallo Statuto cittadino all’articolo 2 comma 4 e successivamente nell’articolo 4 lettera c, articolo 6 e articolo 9.

 

2 – Proposta di iniziativa popolare su “Consulta Salute” – Considerazioni sul parere di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta (Prot. 0060336/2023 del 03/05/2023)

Riguardo al parere di inammissibilità di cui sopra (all.2) “in quanto la materia ‘sanità’ non è di esclusiva competenza locale. Infatti ai sensi dell’articolo 34 comma 5 del regolamento comunale ‘Istituti di partecipazione popolare dei cittadini’, non sono ammesse proposte di iniziativa popolare nelle stesse materie in cui non sono ammessi i referendum consultivi; e fra dette materie rientrano quelle di non esclusiva competenza locale”:

  • l’articolo 34 comma 5 del succitato regolamento recita: “Non sono ammesse proposte nelle materie previste all’articolo 50, 2° comma dello Statuto, e nel funzionamento degli organi comunali.”, ma nello Statuto del Comune di Grosseto (approvato con deliberazione C.C. n. 111 del 10/11/2003, modificato con deliberazioni C.C. n.76 del 10/07/2008, n. 68 del 28/03/2011, n. 70 del 25/09/2013 e n. 82 del 13/09/2019, entrato in vigore il 18/10/2019, visionabile al link https://new.comune.grosseto.it/web/wp-content/uploads/2019/10/Statuto-Comune-Grosseto.pdf) l’articolo 50 non esiste;
  • in nessuna altra parte del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare e dello Statuto del Comune di Grosseto si legge quanto da scritto dal segretario generale Simone Cucinotta, dunque la proposta di iniziativa popolare non può essere ritenuta inammissibile per quanto comunicato dal segretario;
  • il termine “sanità” non ricorre mai nel testo della “Proposta di deliberazione di iniziativa popolare per l’approvazione del Regolamento comunale della Consulta per la Salute della Città di Grosseto” (né nell’allegato regolamento): la salute e la sanità non sono la stessa cosa (a titolo di esempio gli stili di vita, le attività motorie e sportive, l’alimentazione, etc… hanno incidenza sulla salute ma non fanno parte della sanità);
  • tenuto conto dei processi di concentrazione regionale o di ambito Ato dei servizi pubblici aventi rilevanza sociale, non c’è più alcun tema di esclusiva competenza del singolo Comune: vedasi acqua, depurazione, gestione dei rifiuti, trasporti, diritto alla casa, la stessa sanità, essendo tutte materie in cui la gestione è intercomunale. Una norma che escludesse i temi di non esclusiva competenza comunale limiterebbe fortemente la partecipazione dei cittadini su tutte queste tematiche, ma ciò non si spiegherebbe, poiché ciascun Comune può entrare nel merito della gestione di questi servizi;
  • seppur non necessario ai fini dell’ammissibilità della succitata proposta, volendo individuare la “materia di esclusiva competenza locale” nella stessa, essa è chiaramente l’istituzione di una consulta comunale, possibilità prevista dall’articolo 9 “Organismi di partecipazione e consultazioni” dello Statuto del Comune di Grosseto, articolo riportato nel testo della succitata proposta, che recita: “In attuazione del principio e dei diritti alla partecipazione stabiliti dall’art. 6 del presente Statuto ed al fine di promuovere la partecipazione politica e l’autonoma aggregazione dei cittadini e delle cittadine, il Comune potrà regolamentare la costituzione di forme di organizzazione e rappresentanza del territorio e dei cittadini, volontarie e gratuite, tali da garantire una democrazia partecipativa, anche tramite l’adozione di forme di consultazione nel procedimento di formazione degli atti generali”;
  • la Proposta in oggetto e l’allegato regolamento sono stati redatti esaminando i regolamenti di numerose consulte comunali sul tema della salute, tra cui quelli di Firenze, Roma, Napoli, Salerno, Ascoli Piceno, etc… e con il contributo del presidente dell’Ordine dei medici di Grosseto e del presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto.

 

3 – Proposta di iniziativa popolare su “Piano manutenzione strade e marciapiedi” – Considerazioni sul parere di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta (Prot. 0060379/2023 del 03/05/2023) alla luce del parere non decisorio espresso dal dirigente Domenico Melone (Prot. 0031517/2023 del 06/03/2023)

Riguardo al parere di inammissibilità di cui sopra (all.3a) “alla luce del parere raccolto dall’ufficio competente (all. 3b):

  • il dirigente Domenico Melone esprime un “parere negativo” sottolineando che “Fermo restando che la richiesta pervenuta appare del tutto lecita e condivisibile, al di là degli strumenti informatici necessari, che non pongono particolari problemi tecnici o economici, il punto critico e che non consente di esprimere un parere positivo, è a mio avviso proprio l’attività di inserimento e gestione dei dati da parte degli uffici tecnici preposti, i quali dovrebbero rivedere il proprio modo di lavorare ristrutturando i processi interni, documentando i passaggi e gestendo le procedure di inserimento e pubblicazione dei dati che, a quel punto, sarebbero immediatamente visibili dal cittadino”, aggiungendo che “Potenziando invece il servizio attuale, sarebbe possibile realizzare il tutto con tempi e costi contenuti dal punto di vista informatico e nel pieno rispetto del Regolamento del SIT comunale recentemente approvato dalla DGC 88/22”;
  • si ritiene necessario sottolineare che quanto proposto dal dirigente è proprio quanto propone la Proposta di deliberazione di Giunta di iniziativa popolare nel suo dispositivo in cui si legge “2. di impegnare l’Amministrazione Comunale, qualora il precedente punto 1) non fosse possibile, a realizzare attraverso le risorse professionali interne all’ente tale piano on-line di manutenzione, interventi per la sicurezza stradale e riqualificazione di strade e marciapiedi (inclusa la rimozione di barriere architettoniche), di facile accesso, usabilità e comprensione, raffigurante gli interventi pianificati, programmati ed effettivamente realizzati, secondo tutto quanto espresso in premessa al presente atto, implementandolo nel sito web del Comune”;
  • la valutazione politica su quanto proposto dai cittadini, che non compete al dirigente, dovrà essere espressa dalla Giunta comunale attraverso la presa in esame e la votazione della Proposta di iniziativa popolare, come previsto dalla normativa nazionale, statutaria e regolamentare vigente.

 

4 – Proposta di iniziativa popolare su “Consulta Animali” – Considerazioni sul parere di inammissibilità espresso dal segretario generale Simone Cucinotta (Prot. 0060327/2023 del 03/05/2023) alla luce del parere non decisorio espresso dal dirigente Domenico Melone (Prot. 0021775/2023 del 14/02/2023)

Riguardo al parere di inammissibilità di cui sopra (all.4a) “alla luce del parere raccolto dall’ufficio competente (all.4b) … è emerso fra l’altro che la proposta di

istituire la consulta per gli animali della città di Grosseto non risulta conforme a quanto già attualmente disciplinato dal vigente articolo 21 del regolamento comunale”:

• il dirigente Domenico Melone esprime parere negativo al segretario generale perché “La proposta di deliberazione non tiene conto di quanto già indicato all’art. 21 del vigente Regolamento per la Tutela degli animali che già prevede la ‘Commissione Comunale Affari Animali‘“. Questa non è una valutazione tecnica ma politica e spetta al Consiglio comunale che dovrà prendere in esame e votare la Proposta di iniziativa popolare in oggetto. Inoltre quanto scritto dal dirigente non è vero: la proposta tiene conto dell’articolo 21 del vigente Regolamento per la tutela degli animali, riportando tale regolamento sia in premessa che tra le finalità (articolo 3 lettera v) del regolamento per la Consulta degli animali proposto. Nella stesura di quest’ultimo, per meglio definire la composizione e le finalità della Consulta per gli animali, si è partiti proprio dall’art. 21 del succitato Regolamento per la tutela degli animali. Va sottolineato che la Commissione Comunale Affari Animali, oltre ad essere una mera possibilità ad oggi non istituita, è una cosa diversa rispetto alla Consulta per gli Animali proposta con l’iniziativa popolare, diversa sia nella sua composizione che limitata nel funzionamento (a titolo di esempio, non essendo regolamentato, i suoi membri sono privi di autonomia di convocazione). Non è vero neppure che“pertanto, la proposta di istituire la Consulta per gli animali della Città di Grosseto non risulta conforme a quanto già attualmente disciplinato dal vigente art. 21 del Regolamento comunale” poiché, oltre a quanto appena puntualizzato, la Consulta per gli animali proposta e le sue finalità, espresse nella proposta di iniziativa popolare, sono in accordo e mai in contrasto con quanto riportato nel Regolamento per la Tutela degli animali citato dal dirigente.

• Riguardo agli “ulteriori elementi, di seguito sintetizzati, che comportano l’espressione del parere negativo” dal dirigente Domenico Melone, egli scrive:

1) “Nella composizione della Consulta non è prevista alcuna rappresentanza da parte del Comune: poiché la Consulta sarebbe composta esclusivamente da soggetti privati, non si comprende per quale ragione dovrebbe essere istituita attraverso una delibera consiliare”. La ragione è la stessa che ha portato all’approvazione del Regolamento comunale che ha istituito nel 2013 la Consulta per la disabilità (Delibera CC 2013/10090 del 20/11/2013): all’articolo 2 “Costituzione” non è prevista alcuna rappresentanza da parte del Comune: la Consulta è composta esclusivamente da soggetti privati; all’articolo 8 “Partecipazione alle sedute della consulta senza diritto di voto” è previsto che partecipino quali invitati permanenti, senza diritto di voto, consiglieri comunali e assessore competente. Il Regolamento proposto attraverso l’attuale iniziativa popolare, al comma 7 dell’articolo 8 “Riunioni e partecipazione” chiarisce che “Alle riunioni della Consulta per gli Animali della Città di Grosseto partecipano quali invitati permanenti, senza diritto di voto e senza percepire alcun compenso, i componenti della Terza Commissione Comunale (competente in materia di Affari Animali) – che possono delegare in forma scritta altri consiglieri comunali – il sindaco e l’assessore avente delega agli affari animali, il dirigente del relativo settore comunale, un referente indicato dal Dipartimento della Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana sud est.”;

2) “Sebbene il Comune, secondo il Regolamento presentato, non faccia parte della Consulta per gli Animali, allo stesso sono assegnati procedimenti a servizio del funzionamento della Consulta medesima (art. 2, lettera d del Regolamento proposto), il che appare del tutto inappropriato, anche perché non è stata tenuto in alcun considerazione il gravoso carico di lavoro aggiuntivo che si prospetterebbe per gli uffici comunali”. L’art. 2 lettera d riporta che hanno diritto a comporre la Consulta per gli Animali della Città di Grosseto, oltre agli altri soggetti indicati, “quattro custodi di colonie feline censite dal Comune di Grosseto, qualora gli stessi ne facciano espressa richiesta tramite comunicazione scritta all’Ufficio affari animali del Comune di Grosseto ed al Presidente della Consulta di cui all’art. 6 del presente Regolamento. Essi vengono eletti con votazione fino a quattro preferenze, con metodo Condorcet – dai custodi di colonie feline censite dal Comune di Grosseto – previa comunicazione agli stessi aventi diritto da parte dell’Ufficio affari animali – durante la prima riunione dell’Assemblea di cui all’art. 5 del presente Regolamento. Le cariche di membri della Consulta dei

custodi di colonie feline vengono rinnovate tramite votazione ogni tre anni. In caso di rinuncia alla carica subentrano i non eletti aventi ricevuto il maggior numero di voti”. Sorvolando sulla perplessità che una comunicazione diramata dal Comune ogni 3 anni possa essere vista dal dirigente come un “gravoso carico di lavoro aggiuntivo che si prospetterebbe per gli uffici comunali”, riguardo al fatto che al dirigente appaia “del tutto inappropriato” che al Comune sia assegnato un procedimento a servizio del funzionamento della Consulta medesima, domandiamo: È “del tutto inappropriato” il fatto che un dipendente del Comune svolga effettivamente attività di segreteria per la Consulta comunale per la disabilità (attività che invece non è prevista in carico al Comune nella Consulta per gli animali proposta con iniziativa popolare)? È “del tutto inappropriato” che il dirigente o qualsiasi altro dipendente comunale svolga procedimenti a servizio della collettività grossetana? Ripetiamo ancora una volta che, per la Proposta di iniziativa popolare in oggetto, il parere politico compete al Consiglio comunale e non al dirigente tecnico;

3) “Nel Regolamento (art. 2, lettera e) si parla di soggetto gestore del canile sanitario e del canile rifugio ‘convenzionati con il Comune di Grosseto’: tali servizi non sono oggetto di alcuna convenzione, ma sono gestiti come accordi quadro ai sensi del Codice degli Appalti, perciò non può in alcun modo essere identificato un Appaltatore dell’Amministrazione come soggetto titolato ad esprimersi, su aspetti relativi all’appalto in essere, in una sede diversa da quella del contraddittorio con la Stazione Appaltante”. L’articolo 2, lettera e) parla di soggetti “convenzionati con il Comune di Grosseto” perché è quanto prevedono gli articoli 27 e 28 del succitato Regolamento comunale per la tutela degli animali: “Il Comune di Grosseto assolve l’obbligo per tale impianto come previsto dalle norme nazionali e regionali tramite una convenzione con canili privati in possesso dell’Accreditamento previsto dal DPGRT 38/R 2011”. Il fatto che “non possa in alcun modo essere identificato un Appaltatore dell’Amministrazione come soggetto titolato ad esprimersi, su aspetti relativi all’appalto in essere, in una sede diversa da quella del contraddittorio con la Stazione Appaltante” non significa che lo stesso non possa esprimersi in seno a una consulta comunale su aspetti non relativi all’appalto in essere, ma che comunque interessano le finalità della consulta stessa, come da suo regolamento;

4) “Nell’intero documento – e specificamente all’art. 3 – si fa più volte riferimento agli animali selvatici ed alle aree protette. Sia gli uni che le altre non rientrano negli ambiti delle competenze dell’Amministrazione Comunale. Si ritiene che un Regolamento di una Consulta per la cui istituzione viene prevista la ratifica da parte del Consiglio Comunale, debba non solo, come già detto, contenere la previsione della presenza di personale dell’Amministrazione, ma altresì riguardare argomenti di competenza della stessa, rimandando ad altri contesti la disamina di argomenti non di competenza comunale”. Non è vero che gli animali selvatici (in o fuori dalle aree protette presenti nel territorio comunale) non rientrano negli ambiti delle competenze dell’Amministrazione comunale. Il Comune, rappresentato dal Sindaco, ha competenze e responsabilità per il benessere anche della fauna selvatica (patrimonio indisponibile dello Stato) presente sul territorio comunale, secondo quanto previsto dall’art. 50 del TUEL. Anche la Corte Suprema, con sentenza n. 148 del 2017 Cassazione IV penale chiarisce che “il Comune, nella persona del Sindaco è da ritenersi il responsabile del benessere degli animali presenti sul territorio comunale, rispetto ai quali vanta una posizione di garanzia, che comporta l’obbligo di far fronte al loro mantenimento in caso di confisca”. Il Sindaco, sulla base del dettato degli articoli 823 e 826 del Codice civile, esercita la proprietà e la tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel territorio comunale. In particolare, in applicazione della Legge n. 157/92 dell’11 febbraio 1992, il Comune esercita in collaborazione con la Regione la cura e la tutela delle specie di mammiferi e uccelli che vivono stabilmente o temporaneamente allo stato libero nel territorio comunale. Infine al Sindaco spetta, attraverso i propri organi (tra cui la Polizia Municipale), la vigilanza sull’osservanza delle leggi e delle norme regolamentari per la protezione degli animali e alla difesa del patrimonio zootecnico. Dunque, diversamente da quanto scritto dal dirigente, il Regolamento della Consulta per gli animali riguarda effettivamente argomenti di competenza comunale;

5) “Quanto sopra è aggravato anche dal fatto che all’articolo 8, comma 7 è riportato che il Comune e la ASL potrebbero partecipare alle riunioni della Consulta, come uditori (??)”. L’articolo 8 comma 7 riporta chiaramente il termine “partecipare” ed è naturale che significhi con facoltà di interloquire (come del resto per le Commissioni consiliari e i Consigli comunali in adunanza aperta alla partecipazione di soggetti esterni all’organo, secondo il Regolamento del Consiglio comunale di Grosseto). Quanto alla facoltà di assistere “come uditori” – cosa diversa dal partecipare ai lavori della consulta – come da articolo 8 comma 1 del Regolamento proposto con iniziativa popolare, “Tutte le riunioni della Consulta per gli Animali della Città di Grosseto sono pubbliche”;

6) “All’art. 13, pur non ammettendo la partecipazione dell’Ente, il regolamento proposto da carico ai servizi comunali di lavorare come segreteria per la Consulta”. L’articolo 13 comma 2 riporta che “È cura del competente ufficio comunale rendere disponibile sul sito internet del Comune di Grosseto, nelle apposite sezioni riferite all’area tematica/settore/ uffici Ambiente e Animali, un collegamento web (link) che indirizzi ad apposita pagina web indicata, alimentata, curata e aggiornata dalla Consulta per gli Animali della Città di Grosseto, recante tutti i documenti di cui al comma 1 del presente articolo”. L’attività di segreteria è chiaramente in capo alla Consulta attraverso una pagina web esterna al sito istituzionale dell’ente. L’attività in capo al Comune, a cui fa riferimento il dirigente Melone è una attività una tantum che impiega pochi minuti di lavoro (molto meno di quanto ha impiegato il dirigente a scrivere i suoi pareri) per pubblicare sul sito del Comune il link alla pagina di cui sopra;

7) “All’art. 14 non si tiene conto del fatto che eventuali proposte di modifica al Regolamento Comunale per la tutela degli animali che la Consulta dovesse predisporre, prima di andare in consiglio devono essere sottoposte ad istruttoria dai servizi comunali competenti”. Anche questo non è vero. L’articolo 14 comma 1 riporta: “Le proposte di modifica del presente Regolamento comunale possono essere avanzate da almeno un terzo dei membri dell’Assemblea di cui all’art. 5 del presente regolamento, e approvate con la maggioranza assoluta, ovvero del 50% più uno dei membri in carica”. L’articolo 14 comma 2 riporta: “Le proposte di modifica del presente Regolamento comunale approvate dalla Consulta ai sensi del precedente comma 1 devono essere sottoposte all’approvazione del Consiglio Comunale in base alle norme legislative statutarie e regolamentari vigenti”. Dunque – ma non sarebbe necessario puntualizzarlo – l’articolo 14 prevede l’istruttoria da parte dei servizi comunali competenti, poiché essa è prevista dalla legge, dallo Statuto, dal Regolamento del Consiglio comunale e, nei casi di proposte di iniziativa popolare come questa, anche dal Regolamento degli Istituti di partecipazione dei cittadini.

 

5 – Proposta di iniziativa popolare su “Consulta Verde” – Considerazioni sul “sollecito parere” del segretario generale Simone Cucinotta (Prot. 0059767/2023 del 02/05/2023)

Riguardo al sollecito di cui sopra (all.5) “richiesto con nota protocollo numero 20423 del10/2/2023”, rilevo che la Proposta di iniziativa popolare in oggetto era già stata presentata, previa raccolta firme, durante la precedente legislatura ed aveva compiuto l’iter regolamentare previsto, arrivando alla discussione e al voto dell’organo competente, il Consiglio comunale.

In fede,

Matteo Della Negra

 

 

Riguardo alle proposte di iniziativa popolare si legga anche:

6 novembre 2022 – Olimpiadi della partecipazione a Grosseto, ecco le 5 proposte. Firmiamo per migliorare Grosseto, insieme!

25 novembre 2020 – Consulta del verde, sindaco e maggioranza l’hanno bocciata in Consiglio

17 ottobre 2020 – Fumata nera per la Consulta del verde. Quale concetto di democrazia per la maggioranza?

10 aprile 2020 – Consulta del verde, ecco la nuova proposta

22 ottobre 2019 – Consulta del verde, si può firmare in Comune

16 febbraio 2018 – Decoro urbano, approvata la proposta di deliberazione presentata dai cittadini

28 dicembre 2017 – Decoro urbano, per la prima volta nella storia di Grosseto i cittadini presentano una proposta che la Giunta sarà tenuta a votare

14 giugno 2017 – Decoro urbano, non una petizione ma la proposta di un decreto di governo locale

3 giugno 2017 – Decoro urbano, firma anche tu per il decoro di Grosseto!

 

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