Due porte a vetri fuori legge, quelle recentemente installate nell’atrio del Palazzo Comunale di Grosseto: 14.396 euro dei contribuenti spesi senza rispettare le normative sulla sicurezza (mancano i maniglioni antipanico) né quelle in materia di accessibilità delle persone con disabilità e superamento delle barriere architettoniche.
La determinazione dirigenziale n. 1763/2016 cita testualmente l’elaborazione del progetto da parte del Servizio edilizia istituzionale. Chi ha dato il benestare per tale progetto, peraltro orfano di un parere della Consulta Comunale per la Disabilità, organismo nato appositamente?
Tali porte possono creare disagio a chi è costretto a spostarsi in sedia a rotelle, poiché non può attraversarle in autonomia, non rispettando la misura minima di 75 cm prevista per la luce netta delle ante apribili dalla persona con disabilità, come prevedono il D.M. 236/1989 ed il regolamento edilizio comunale.
Il paragone corre veloce, poi, ai tanti privati e ai commercianti alle prese con le ristrutturazioni dei propri appartamenti ed esercizi commerciali: progetti, tecnici, geometri, permessi, normative europee, regolamenti comunali… Guai a non essere in regola o sono dolori: un sopralluogo di un vigile urbano e scatta il verbale. A maggior ragione, quindi, ci pare inaccettabile una tale superficialità da parte del Comune.
Si potrebbe opinare, inoltre, che anziché spendere quei soldi in perché “l’intervento descritto è urgen- te e necessario alla messa in sicurezza degli immobili” – come si può leggere nella stessa determina – sarebbe stato socialmente più utile spenderli per i bagni per i disabili e per abbattere le barriere architettoniche invece di costruirne di nuove, o comunque per la reale sicurezza dei luoghi di lavoro. Quel che è certo è che quelle porte, fuori legge, dovranno essere tolte o modificate spendendo altro denaro pubblico.
Se il Comune avesse chiesto preventivamente il parere della Consulta Comunale per la Disabilità, probabilmente questo macroscopico errore non sarebbe stato commesso. Infatti, il regolamento comunale della Consulta spiega come essa elabori e formuli pareri, proposte e indicazioni, sia di propria iniziativa che su richiesta scritta da parte del Comune, con riferimento ad atti in via di adozione da parte dell’Amministrazione Comunale, ed abbia una funzione di controllo e monitoraggio, nei confronti degli organi comunali, in merito alla corretta applicazione della normativa a tutela dei disabili.
L’Associazione GROSSETO AL CENTRO auspica che la Consulta possa avere sempre maggior peso nelle decisioni dell’Amministrazione Comunale in materia di disabilità e abbattimento delle barriere architettoniche e, pertanto, chiede all’assessore alle politiche sociali Mirella Milli e al presidente della terza commissione consiliare Anna Paola Birigazzi di mettere in campo tutte le azioni idonee a tale scopo.
Questa lettera aperta è stata inviata:
al sindaco del Comune di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna,
all’assessore alle opere e lavori pubblici Riccardo Megale,
all’assessore alle politiche sociali Mirella Milli,
al presidente della terza commissione consiliare Anna Paola Birigazzi,
al responsabile del servizio edilizia pubblica Annalisa Cammari.